Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: La ripetizione dell'indebito oggettivo ex art. 2033 c.c. è ammissibile anche quando il pagamento sia avvenuto sulla base di una causa giustificativa, qualora colui che agisce dimostri che la somma corrisposta eccedeva quanto dovuto in base alla causa giustificativa. In tale ipotesi, infatti, le somme corrisposte in eccesso devono considerarsi versate sine causa, in quanto la causa debendi deve essere idonea a supportare il pagamento nell'intero ammontare. Pertanto, l'azione di ripetizione di indebito può essere esercitata anche in presenza di un titolo obbligatorio, qualora si deduca che i pagamenti effettuati eccedevano l'ambito e la quantificazione dell'obbligazione derivante dal titolo. Ai fini della ripetizione dell'indebito oggettivo ex art. 2033 c.c., non è necessario che il pagamento sia avvenuto per effetto di un errore determinato da artifizi o raggiri, essendo irrilevante l'errore del solvens, in quanto tale previsione è funzionale ad evitare trasferimenti patrimoniali privi di una giusta causa, a prescindere dalla sussistenza di un errore. Inoltre, il principio di solidarietà passiva di cui agli artt. 1292 e 1293 c.c. trova applicazione anche in relazione all'obbligazione restitutoria da indebito, a prescindere dall'autonomia delle fonti contrattuali che legavano i coobbligati al creditore, qualora emerga l'unitarietà e inscindibilità delle attività da essi svolte.