Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35570 del 27 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:35570PEN

Massima

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Il reato di favoreggiamento della permanenza illegale sul territorio dello Stato di cittadini extracomunitari, commesso mediante la sublocazione a tali soggetti di un'abitazione, richiede la sussistenza del dolo specifico, consistente nella finalità di trarre un ingiusto profitto dalla condizione di illegalità degli stranieri. Tale dolo specifico si realizza quando l'agente, approfittando dello stato di illegalità dei cittadini extracomunitari, imponga loro condizioni contrattuali particolarmente onerose ed esorbitanti rispetto all'equilibrio del rapporto sinallagmatico. Non è sufficiente che l'agente abbia tratto un mero utile economico dalla sublocazione, essendo necessario accertare se tale utile sia stato conseguito mediante l'imposizione di condizioni contrattuali ingiustamente gravose, in modo da poter qualificare il profitto come ingiusto. Il giudice di merito, pertanto, deve verificare in concreto se il profitto realizzato dall'agente possa essere considerato ingiusto alla luce delle condizioni contrattuali applicate, non essendo sufficiente la mera constatazione dell'esistenza di un qualsiasi utile economico derivante dalla sublocazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6598/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 13/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/06/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE SANTALUCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

La Corte di appello di Milano ha confermato la sentenza emessa il 23 giugno 2011…

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