La confisca di prevenzione definitiva determina l'acquisizione dei beni al patrimonio dello Stato, con conseguente estinzione dei diritti reali e personali gravanti sui medesimi. Tuttavia, la disciplina di tutela dei creditori terzi, introdotta dalla legge n. 228 del 2012 e successivamente ampliata dalla Corte Costituzionale, riconosce a tutti i creditori in buona fede, anche se privi di garanzie reali, il diritto di proporre domanda di ammissione al passivo dei beni confiscati, entro i limiti e con le modalità previste dalla legge, al fine di ottenere il soddisfacimento dei propri crediti. Il termine di decadenza per l'esercizio di tale diritto non può essere applicato in modo rigido, ma deve essere valutato in concreto, tenendo conto della effettiva conoscenza da parte del creditore del procedimento di confisca e del provvedimento definitivo, nonché della sua buona fede, al fine di assicurare la tutela costituzionale del diritto di credito e il giusto bilanciamento con le esigenze di ordine e sicurezza pubblica sottese alla misura di prevenzione patrimoniale.