Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33621 del 15 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33621PEN

Massima

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Il possesso di documenti di identità altrui, anche se accompagnato dalla semplice apposizione della propria fotografia, integra il reato di falso, in quanto costituisce una condotta idonea a indurre in errore sulla reale identità del possessore. Inoltre, il breve lasso temporale tra il furto dei documenti e il loro rinvenimento in possesso dell'imputato rende verosimile la sua responsabilità per il reato di furto, non consentendo la derubricazione in ricettazione. Tuttavia, la particolare tenuità del danno patrimoniale arrecato alla parte offesa e la scarsa pericolosità sociale dell'imputato possono giustificare il riconoscimento di attenuanti generiche e l'esclusione della recidiva, in assenza di una particolare gravità del fatto. In ogni caso, il giudice è tenuto a motivare adeguatamente le proprie valutazioni in ordine alla sussistenza e alla qualificazione dei reati contestati, nonché all'applicazione delle circostanze aggravanti e attenuanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PU. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 209/2009 CORTE APPELLO di GENOVA, del 30/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LAURENZA NUZZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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