Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Megawatt One S.r.l. contro il provvedimento di sospensione dei lavori per la realizzazione di un impianto eolico adottato dalla Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Molise, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBACT) non può esercitare poteri cautelari di inibizione di lavori regolarmente autorizzati in forza di provvedimenti non impugnati nei termini di legge, in assenza di una specifica previsione normativa che lo legittimi a tale intervento. 2. L'art. 155 del d.lgs. n. 42/2004, che disciplina l'attività di vigilanza sulle funzioni in materia di paesaggio, non attribuisce al MIBACT il potere di sospendere i lavori autorizzati, trattandosi di potere non tipizzato dalla legge e non riconducibile ai poteri sostitutivi previsti dalla norma. 3. L'adozione da parte del MIBACT di misure inibitorie della esecuzione di lavori autorizzati, giustificata per la pretesa violazione delle proprie prerogative nell'ambito del procedimento di rilascio dell'autorizzazione, si risolve in un aggiramento del termine decadenziale di impugnazione degli atti regionali o comunali che definiscono la fattispecie procedimentale, determinando un grave vulnus alla certezza dei rapporti giuridici e all'affidamento riposto dai privati nei titoli autorizzativi rilasciati e non impugnati. 4. In assenza di una disciplina legale che identifichi l'organo legittimato a provvedere e il termine di durata della sospensione dei lavori, l'esercizio di un potere inibitorio da parte del MIBACT si configura come esercizio di un potere privo di base legale, giustificato al solo fine di rimediare alla decadenza dello strumento tipico di reazione previsto dall'ordinamento, rappresentato dall'impugnazione in sede giurisdizionale.