Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49709 del 30 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:49709PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai fini dell'applicazione della relativa disciplina, richiede l'accertamento dell'unità del disegno criminoso, desumibile dalla omogeneità dei beni giuridici tutelati dalle norme incriminatrici e dalla prossimità temporale della loro realizzazione. La mera strumentalità dei reati rispetto a finalità omogenee non è sufficiente a integrare il requisito dell'unitarietà del disegno criminoso, essendo necessario che i singoli reati siano stati commessi in esecuzione di un medesimo programma delinquenziale. Pertanto, il giudice dell'esecuzione può legittimamente negare l'applicazione della continuazione quando i reati, pur avendo natura patrimoniale, risultino eterogenei sotto il profilo dei beni giuridici offesi e siano stati realizzati in tempi significativamente distanti, in assenza di elementi concreti che dimostrino l'esistenza di un unico disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesc - rel. Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/12/2021 del TRIBUNALE di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALIFFI FRANCESCO.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata nel preambolo il Tribunale di Palermo ha rigettato l'istanza di applicazione della disciplina della continuazione avanzata da (OMISSIS).
A ragione osserva che i reati commessi e giudicati dalle sentenze irrevocabili indicate nell'istanza non sono stati commessi in esecuzione de…

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