Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13589 del 20 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13589PEN

Massima

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Il differimento dell'esecuzione della pena per grave infermità fisica, ai sensi dell'art. 147 c.p., comma 1, n. 2, può essere legittimamente negato dal giudice di sorveglianza qualora le condizioni di salute del detenuto siano compatibili con le cure e le terapie assicurabili all'interno dell'istituto penitenziario, anche attraverso ricoveri esterni o trasferimenti in strutture sanitarie specializzate, e il pericolo di recidiva, desumibile da precedenti episodi di evasione o di abuso di libertà concesse, risulti attuale e concreto, prevalendo sulle esigenze di cura del condannato. Il giudice, nel bilanciare tali interessi contrapposti, deve valutare la concreta idoneità del regime detentivo a tutelare adeguatamente lo stato di salute del detenuto, senza che la mera gravità delle patologie possa di per sé imporre il differimento obbligatorio dell'esecuzione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 3265/2015 TRIB. SORVEGLIANZA di BOLOGNA, del 22/09/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;
lette le conclusioni del PG Dott. SALZANO Francesco, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 22.09.2015 il Tribunale di Sorveglianza di Bologna ha rigettato le istanze di differimento dell'esecuzione della pena per gra…

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