Il giudice ordinario è competente a conoscere della domanda di risarcimento dei danni proposta da una società nei confronti di funzionari comunali, per condotte illecite e penalmente rilevanti poste in essere nell'esercizio delle loro funzioni, in quanto l'azione civile è diretta a ottenere il ristoro di un pregiudizio conseguente a comportamenti personali e non all'esercizio di pubblici poteri, con la conseguente responsabilità solidale dell'ente locale ai sensi dell'art. 2049 c.c. La giurisdizione del giudice amministrativo sussiste, invece, quando l'azione di risarcimento danni è fondata sull'illegittimo esercizio di pubblici poteri da parte della pubblica amministrazione, mentre è esclusa quando il danno lamentato è conseguenza di condotte illecite e penalmente rilevanti poste in essere dai dipendenti pubblici nell'ambito dei loro compiti istituzionali, ancorché in violazione di legge. In tali ipotesi, la responsabilità dell'ente locale per i fatti dei suoi dipendenti è di natura aquiliana e non discende dall'esercizio di pubblici poteri, con la conseguente competenza del giudice ordinario a conoscere della relativa domanda risarcitoria.