Consiglio di Stato sentenza n. 995 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:995SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza di titolo autorizzativo è atto dovuto e vincolato per l'amministrazione comunale, che non necessita di una specifica motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso, essendo sufficiente l'indicazione dei presupposti di fatto e la qualificazione degli interventi come abusivi. L'ordine di demolizione può essere legittimamente impartito anche nei confronti del proprietario in buona fede, in quanto la funzione amministrativa e la causa del provvedimento riguardano il ripristino della regolarità edilizia del manufatto, a prescindere dall'interesse pubblico alla continuazione delle attività svolte nell'immobile abusivo. Il diniego di sanatoria edilizia non è soggetto al meccanismo del silenzio assenso, ma al silenzio rifiuto, in quanto la relativa istanza non concerne l'autorizzazione per la realizzazione di infrastrutture di comunicazione elettronica, bensì la regolarizzazione di strutture già edificate sine titulo. La doppia conformità richiesta dalla legge per l'accoglimento dell'istanza di sanatoria è quella relativa alla non contrarietà del manufatto abusivo alla disciplina urbanistica vigente, sia al momento della sua realizzazione, sia al momento della presentazione della domanda di sanatoria. L'incompatibilità del manufatto con lo strumento urbanistico comunale, che individua le aree idonee ad ospitare impianti tecnologici implicanti campi elettromagnetici, costituisce un valido motivo di diniego della sanatoria edilizia, essendo tale localizzazione prevista dalla legge stessa. La disparità di trattamento rispetto ad autorizzazioni rilasciate ad altri soggetti per interventi eterogenei non è idonea a inficiare la legittimità dell'ordine di demolizione e del diniego di sanatoria, in quanto le situazioni poste a confronto risultano sostanzialmente diverse.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/02/2021

N. 00995/2021REG.PROV.COLL.

N. 00594/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 594 del 2020, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
FINMEDIA S.R.L., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Roma, via Giovannipoli, n. 148;

contro

COMUNE DI MUGGIA, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dall’avvocato ((omissis)) in Roma, via degli Scipioni, n. 268;

per la r…

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