Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il potere di annullamento in autotutela di un provvedimento amministrativo, pur rientrando nella discrezionalità dell'amministrazione, deve essere esercitato nel rispetto del principio di buon andamento e imparzialità, con una adeguata ponderazione degli interessi dei destinatari e degli interessati, in applicazione degli artt. 6 e 21-nonies della legge n. 241/1990. Pertanto, l'omissione da parte dell'amministrazione di un diligente esame della posizione e degli interessi del soggetto destinatario dell'atto di ritiro, nonostante il cospicuo affidamento maturato dallo stesso per il lungo tempo trascorso, rende illegittimo il provvedimento di annullamento in autotutela per violazione del combinato disposto degli artt. 6 e 21-nonies della legge n. 241/1990. Inoltre, il potere di annullamento in autotutela non può essere esercitato da un organo incompetente, in violazione dell'art. 107 del D.Lgs. n. 267/2000, che attribuisce tale potere agli organi burocratici e non a quelli di indirizzo politico-amministrativo dell'ente locale.