Il dolo eventuale si configura quando l'agente, pur non avendo come scopo specifico la realizzazione dell'evento più grave, si rappresenta la significativa possibilità del suo verificarsi e, nonostante ciò, decide comunque di agire, accettando il rischio che l'evento si concretizzi. Pertanto, il dolo eventuale ricorre quando l'agente, dopo aver considerato il fine perseguito e il possibile prezzo da pagare, si determina ad agire comunque, anche a costo di causare l'evento lesivo, aderendo ad esso per il caso in cui si verifichi. L'accertamento del dolo eventuale richiede un'attenta valutazione di una pluralità di elementi, quali: la lontananza della condotta tenuta da quella doverosa, la personalità e le pregresse esperienze dell'agente, la durata e la ripetizione dell'azione, il comportamento successivo al fatto, la compatibilità delle conseguenze collaterali con il fine perseguito, la probabilità di verificazione dell'evento, le conseguenze negative anche per l'autore in caso di sua verificazione, nonché il contesto, lecito o illecito, in cui si è svolta l'azione. Tali elementi, debitamente ponderati, possono condurre a ritenere che l'agente non si sarebbe trattenuto dalla condotta illecita neppure se avesse avuto contezza della sicura verificazione dell'evento.