Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4313 del 29 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:4313PEN

Massima

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La diffamazione sussiste anche quando le espressioni offensive sono riferite a una condotta illecita attribuita alle persone offese nell'ambito dei loro rapporti con la clientela, in quanto ciò implica il riferimento a terzi danneggiati e la conseguente diffusione della notizia. Ai fini della configurabilità del reato di diffamazione, non è necessario che le espressioni offensive siano comunicate a più persone in modo diretto, essendo sufficiente che la notizia sia stata diffusa in modo indiretto, attraverso il riferimento a terzi danneggiati. La sentenza che dichiara l'estinzione del reato per prescrizione resta comunque validamente motivata, non essendo necessario un approfondimento in merito alla inutilizzabilità di alcune deposizioni testimoniali, trattandosi di una pronuncia di non doversi procedere ai sensi dell'art. 129 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 14/2010 TRIBUNALE di PERUGIA, del 29/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in, persona del Dott. Volpe Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che richiama i motivi di ricorso e ne chiede l'accoglimento…

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