Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12626 del 31 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:12626PEN

Massima

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Il sindacato di legittimità sui provvedimenti in materia di prevenzione è limitato alla sola violazione di legge, senza estendersi al controllo dell'iter giustificativo della decisione, a meno che questo sia del tutto assente, integrando in tal caso la violazione di legge. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso un provvedimento di prevenzione è inammissibile qualora censuri, anche con rilievi di tipo valutativo, la motivazione del provvedimento impugnato, pur in presenza di eventuali insufficienze o contraddizioni, non essendo sufficiente l'assenza di veri elementi di prova dell'appartenenza ad associazione mafiosa ai fini del procedimento in esame. In tali ipotesi, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende è conseguenza necessaria della dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. MA. PI. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 13/2009 CORTE APPELLO di PALERMO, del 25/03/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

lette le conclusioni del PG che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

FATTO

Con decreto emesso il 25.03.2009 la Corte d'appello di Palermo confermava il decreto emesso il 19.11.2008 con cui il Tribunale di Palermo aveva disposto nei confronti di Di. Ma. Pi. la misura di preve…

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