Cassazione penale Sez. I sentenza n. 24926 del 12 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:24926PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza dell'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991 (avvalersi dell'appartenenza a un'associazione mafiosa e agire al fine di agevolarne l'attività) richiede una motivazione adeguata e priva di contraddizioni. In particolare, il giudice deve accertare in modo logico e coerente sia l'utilizzo del metodo mafioso nell'esecuzione del reato, sia la finalità di agevolare l'associazione criminale, senza presunzioni o automatismi. Inoltre, il riconoscimento o il diniego delle attenuanti generiche deve essere valutato globalmente, tenendo conto di tutti gli elementi soggettivi e oggettivi rilevanti, come la confessione, il risarcimento del danno e il movente, senza svilire o sottovalutare alcuno di essi. Infine, il giudizio di bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti deve essere riesaminato qualora il quadro complessivo delle circostanze dovesse mutare a seguito del nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 14/2012 CORTE ASSISE APPELLO di CALTANISSETTA, del 03/05/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Volpe G., che ha concluso per annullamento con rinvio limitatamente all'aggravante Legge n. 203 del 1991, ex articolo 7. Rigetto nel resto;

U…

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