Il ricorso per cassazione avverso una sentenza di condanna è inammissibile quando l'imputato, a seguito del raggiungimento di un accordo ex art. 599-bis c.p.p. con il pubblico ministero, abbia rinunciato a tutti i motivi di appello, ad eccezione di quelli relativi alla sola determinazione della pena. In tali casi, la Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso con procedura semplificata e non partecipata, ai sensi dell'art. 610, comma 5-bis, c.p.p., condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende. Tale principio si fonda sulla considerazione che, a seguito della rinuncia ai motivi di appello diversi dalla misura della pena, il giudizio di legittimità è limitato esclusivamente alla determinazione sanzionatoria, non potendo più essere censurati gli altri aspetti della decisione impugnata, ormai divenuti definitivi per effetto dell'accordo raggiunto tra le parti. La Corte di Cassazione, pertanto, non può che dichiarare l'inammissibilità del ricorso, essendo precluso l'esame di profili diversi dalla sola quantificazione della pena.