Il provvedimento interdittivo antimafia può essere legittimamente adottato dalla Prefettura sulla base di elementi indiziari che, nel loro complesso, rivelino il concreto pericolo di infiltrazioni mafiose nell'attività economica dell'impresa, anche in assenza di una diretta partecipazione del titolare all'associazione criminale, qualora emergano stretti legami familiari e di frequentazione con soggetti ritenuti contigui alla criminalità organizzata locale, nonché il coinvolgimento di questi ultimi nella gestione di attività economiche analoghe a quella esercitata dall'impresa. In tali casi, la revoca della concessione demaniale disposta dal Comune in conseguenza dell'informazione antimafia interdittiva è un provvedimento vincolato, che non richiede una specifica motivazione in ordine al pubblico interesse, essendo sufficiente il richiamo all'effetto interdittivo dell'informazione antimafia. Inoltre, il diniego dell'applicazione della misura straordinaria di gestione di cui all'art. 32, comma 10, del d.l. n. 90 del 2014 è legittimo qualora non ricorrano i presupposti previsti dalla norma, consistenti nella continuità di funzioni o servizi indifferibili per la tutela dei diritti fondamentali, nella salvaguardia dei livelli occupazionali o nell'integrità dei bilanci pubblici.