Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22028 del 18 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:22028PEN

Massima

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Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena edittale, purché la motivazione sia adeguata e rispetti i criteri di cui all'art. 133 c.p. La Corte di Cassazione può sindacare tale discrezionalità solo quando la pena sia manifestamente sproporzionata rispetto alla gravità del fatto e alla capacità a delinquere dell'imputato, essendo invece sufficiente il richiamo a parametri generali di adeguatezza ed equità quando la pena sia nella media o prossima al minimo edittale. Pertanto, la motivazione sulla quantificazione della pena è da ritenersi adeguata quando il giudice abbia esplicitato gli elementi rilevanti ai fini della sua determinazione, come la personalità dell'autore, i precedenti penali e la condotta successiva al reato, anche se tali elementi siano stati richiamati in altre parti della sentenza e non necessariamente nella sezione dedicata alla commisurazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. COSTANTINI Francesc - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/10/2017 della CORTE APP.SEZ.MINORENNI di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCA COSTANTINI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ZACCO FRANCA che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di (OMISSIS), che si riporta ai motivi chi…

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