Cassazione penale Sez. III sentenza n. 51460 del 20 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51460PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la revoca della confisca di un bene immobile disposta nei confronti di un terzo acquirente estraneo al procedimento penale che l'ha originata, deve effettuare un'analisi approfondita e specifica della posizione del terzo, senza basarsi su automatismi o meri riferimenti a legami familiari o affaristici con soggetti coinvolti nella vicenda. La carenza di buona fede del terzo acquirente non può essere desunta esclusivamente da tali elementi, ma deve essere accertata sulla base di elementi concreti e circostanziati, tenendo conto anche degli orientamenti giurisprudenziali in materia, nonché dei principi affermati dalla Corte costituzionale e dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Il giudice dell'esecuzione, nell'esercizio dei poteri riconosciutigli dalla legge, deve quindi procedere a un nuovo esame della posizione del terzo acquirente, valutando tutti gli aspetti rilevanti del caso specifico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) SRL; (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/12/2012 della CORTE APPELLO di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere RAMACCI LUCA;
lette le conclusioni del PG annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Palermo, quale giudice dell'esecuzione, con ordinanza del 3/12/2012 ha rigettato l'opposizione proposta nell'interesse della (OMISSIS). s.r.l., in persona del legale rappresentan…

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