Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24113 del 16 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:24113PEN

Massima

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Il possesso consapevole di materiale pedopornografico, anche se contenuto su un supporto informatico diverso dal computer in uso all'imputato, integra il reato di detenzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-quater c.p., in quanto l'aver scaricato il materiale su un DVD dimostra la volontarietà e la consapevolezza della condotta. Tuttavia, il reato di divulgazione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter, comma 3, c.p. si configura solo quando vi sia la prova della effettiva diffusione del materiale a una pluralità di soggetti, non essendo sufficiente la mera cessione a un singolo individuo. Inoltre, la natura pedopornografica delle immagini può essere accertata sulla base di una valutazione diretta delle stesse, senza necessità di indagini complesse, in quanto la definizione normativa di pornografia minorile contenuta nell'art. 600-ter, comma 7, c.p. si basa su precisi elementi descrittivi oggettivamente riscontrabili. Infine, il termine di prescrizione del reato di cui all'art. 600-ter c.p. è di sette anni e sei mesi, salvo cause interruttive, e decorre dalla data di commissione del fatto, senza che possano trovare applicazione eventuali normative successive più sfavorevoli per l'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GENTILI Andre - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 540/15 della Corte di appello di Messina del 27 maggio 2015;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo; sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALDI Fulvio, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 27 maggio 2015, la Corte di appello di Messina, in parziale accoglimento del ricor…

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