Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20080 del 20 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20080PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'interesse all'impugnazione di un provvedimento cautelare, anche dopo la cessazione della misura, sussiste solo in relazione all'accertamento della sussistenza delle condizioni di applicabilità delle misure previste dagli articoli 273 e 280 c.p.p., in quanto tale accertamento può costituire presupposto per il riconoscimento del diritto ad un'equa riparazione per la custodia cautelare ingiustamente subita. Tuttavia, tale interesse deve essere attuale e concreto, non potendosi presumere automaticamente la sua esistenza sulla base della mera possibilità di ottenere una pronuncia favorevole ai fini di una futura azione di riparazione. Pertanto, il ricorrente ha l'onere di rappresentare espressamente e in modo univoco la sua intenzione di servirsi della pronuncia richiesta in vista dell'azione di riparazione per l'ingiusta detenzione, non essendo sufficiente il mero interesse teorico all'esattezza del provvedimento impugnato. In difetto di tale manifestazione di volontà, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, anche con riferimento alle residue censure relative alla sussistenza delle esigenze cautelari o alla scelta della misura, in quanto tali profili non incidono sul diritto all'equa riparazione ex art. 314 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gu. An., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 26.7.2007 del Tribunale di Catanzaro;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ((omissis));

Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso;

Udito l'avv. ((omissis)), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

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