Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35771 del 28 settembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:35771PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La Corte di Cassazione, in materia cautelare, ritiene che l'interesse all'impugnazione del provvedimento di custodia cautelare, da parte della persona sottoposta a indagini, debba avere i requisiti della concretezza e dell'attualità, non potendosi presumere automaticamente tale interesse sulla base della mera possibilità di ottenere in futuro un'equa riparazione per l'ingiusta detenzione ai sensi dell'art. 314 c.p.p., comma 2. Pertanto, il ricorrente ha l'onere di rappresentare espressamente e in modo univoco la sua intenzione di servirsi della pronuncia della Corte ai fini dell'azione di riparazione, non essendo sufficiente il mero interesse teorico all'esattezza del provvedimento impugnato. Inoltre, la Corte esclude che l'interesse all'impugnazione possa ritenersi automaticamente sussistente in virtù del meccanismo previsto dall'art. 405, comma 1-bis, c.p.p., in quanto tale disposizione non comporta un automatico vincolo per il Pubblico Ministero a formulare la richiesta di archiviazione, essendo tale obbligo subordinato alla mancata acquisizione di ulteriori elementi a carico della persona sottoposta ad indagini. Pertanto, in assenza di una espressa manifestazione di volontà del ricorrente di utilizzare la pronuncia ai fini dell'azione di riparazione, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANSONE Luigi - Presidente

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Consigliere

Dott. AGRO' ((omissis)) - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

VE. PI. PA., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa in data 31 luglio 2006 dal Tribunale di Napoli;

visti gli atti, l'ordinanza denunziata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FIDELBO GIORGIO;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GERACI Vincenzo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL…

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