Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società concessionaria di un'area demaniale marittima avverso il provvedimento di decadenza della concessione per omesso pagamento dei canoni, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La giurisdizione in materia di concessioni demaniali marittime spetta al giudice amministrativo, in quanto le controversie relative ai rapporti concessori, incluse quelle inerenti alla decadenza per inadempimento del concessionario, rientrano nella giurisdizione esclusiva di tale giudice, ai sensi dell'art. 133, lett. b), del Codice del processo amministrativo. 2. La sospensione dei procedimenti amministrativi di decadenza di concessioni demaniali marittime disposta dall'art. 1, comma 484, della legge di stabilità 2016 non trova applicazione quando il procedimento si è già concluso con l'adozione del provvedimento di decadenza prima della data del 15 novembre 2015. 3. L'Amministrazione concedente, nel dichiarare la decadenza della concessione demaniale marittima per omesso pagamento dei canoni, deve osservare i principi di gradualità e proporzionalità, previamente diffidando il concessionario inadempiente e valutando tutte le circostanze di fatto rilevanti, senza che assuma rilievo l'offerta di una polizza fideiussoria da parte del concessionario. 4. L'Amministrazione non è obbligata a esperire un tentativo di accordo ai sensi dell'art. 23 della legge regionale n. 31/2013 prima di adottare il provvedimento di decadenza, tale norma non imponendo tale obbligo né prevedendo la necessità di motivare in merito alla mancata conclusione di un accordo.