Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22452 del 27 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22452PEN

Massima

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Il concorso di persone nell'associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e agli ulteriori reati connessi, come il riciclaggio e l'evasione fiscale, è configurabile anche in capo a coloro che, pur non essendo formalmente inseriti nella compagine sociale, rivestano ruoli di rilievo e di fiducia all'interno dell'organizzazione criminale, contribuendo in modo determinante al perseguimento dei suoi scopi illeciti. In particolare, l'indagato che risulti essere stato elevato a posizioni dirigenziali all'interno della società operante per conto dell'associazione, in ragione delle sue specifiche competenze e della sua affidabilità, e che risulti essere in stretto contatto con il vertice dell'organizzazione, è da ritenersi partecipe del sodalizio criminoso, essendo il suo apporto funzionale e decisivo per la realizzazione del programma delittuoso. Ciò anche in considerazione del fatto che l'attività illecita di raccolta di scommesse, svolta attraverso una rete di agenzie mascherate da centri di trasmissione dati, risulta essere finalizzata non solo al perseguimento di autonomi interessi economici, ma anche all'agevolazione, in forma sinallagmatica, dell'associazione di stampo mafioso, di cui l'indagato è consapevole complice. Pertanto, la condotta dell'indagato, che si inserisce in un contesto criminale di elevato spessore, caratterizzato dall'utilizzo del metodo mafioso per l'affermazione sul mercato, è idonea a integrare il reato di associazione a delinquere, con la relativa aggravante della finalità e del metodo di cui al D.L. n. 152 del 1991, art. 7.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. ARIOLLI G. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 727/2015 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 14/08/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI ARIOLLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Fraticelli Mario, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 13/7/2015 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria applicava a (OMISSIS) la misura cautelare della custodia in carcere in ordine: 1) al…

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