Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29579 del 7 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:29579PEN

Massima

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Il reato di minacce gravi si configura quando la condotta dell'agente, anche se espressa in forma condizionata, sia idonea a suscitare nel soggetto passivo un fondato timore per la propria incolumità, tenuto conto del contesto socio-culturale in cui la minaccia è formulata. La mera prospettazione di un male generico, come l'espressione "ve la farò pagare", non integra di per sé il reato, essendo necessaria una minaccia più pregnante e incisiva, tale da ingenerare un concreto pericolo per la vittima. Tuttavia, qualora la minaccia sia accompagnata dalla prospettazione di una vera e propria eliminazione fisica, in un contesto in cui tale genere di minacce non risulta fantasioso, il reato sussiste anche se formulato in forma condizionata, al fine di prevenire un'azione ritenuta illecita o inopportuna da parte della persona offesa. L'attenuante della provocazione, inoltre, può essere riconosciuta solo ove risulti effettivamente provata la sussistenza delle circostanze di fatto addotte a giustificazione della condotta minacciosa, le quali non possono essere meramente dedotte ma devono trovare adeguato riscontro probatorio. Infine, l'interruzione del termine di prescrizione del reato, dovuta all'inammissibilità del ricorso per cassazione, impedisce il maturare della prescrizione prima della pronuncia della sentenza di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 12/2011 TRIBUNALE di PAOLA, del 26/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cas…

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