Il diniego di una domanda di concessione demaniale permanente per subentro, motivato dalla mancata corresponsione dei canoni relativi agli anni di imposta 2014 e 2015 della precedente concessione, è legittimo in quanto il subentrante, una volta richiesto il subentro, ha l'onere di mantenere in essere l'occupazione di suolo pubblico (OSP) la cui titolarità vuole intestata, osservando le prescrizioni dettate dal regolamento comunale in materia, tra cui il pagamento dei canoni dovuti per il mantenimento della concessione. Ciò anche qualora il procedimento di rilascio della nuova concessione non si sia concluso nei termini previsti, in quanto il principio "tempus regit actum" comporta che il provvedimento finale debba conformarsi alla disciplina vigente al momento della sua adozione, a prescindere dal momento di presentazione dell'istanza. Pertanto, il mancato rinnovo della precedente concessione con il pagamento dei relativi canoni, costituisce un valido motivo ostativo al subentro richiesto, non rilevando eventuali ritardi dell'amministrazione nell'evadere la domanda, salvo il diritto del richiedente al risarcimento del danno da ritardo, ove ne ricorrano i presupposti. Inoltre, il ritardo dell'amministrazione nell'adottare il provvedimento finale non comporta alcun pregiudizio per il richiedente, che ha mantenuto per tutto il tempo l'utilizzo dell'OSP e le relative utilità commerciali.