Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49684 del 6 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:49684PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di apparecchiature informatiche e telefoniche è legittimo solo se vi è un concreto accertamento del reato ipotizzato e una previa indicazione della pertinenza del materiale sequestrato rispetto all'accertamento della condotta delittuosa. Tuttavia, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di convalida del sequestro diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse qualora il materiale sia stato restituito, salvo che il ricorrente dimostri un concreto e attuale interesse all'esclusiva disponibilità dei dati contenuti nei supporti sequestrati, ad esempio per esigenze connesse all'attività istituzionale svolta. In assenza di tale dimostrazione, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso non comporta la condanna alle spese e a sanzioni, in ragione dell'assenza di soccombenza e di profili di colpa correlati all'impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/04/2019 del Tribunale militare di Napoli;
udita la relazione svolta dal consigliere Roberto Binenti;
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Procuratore Militare Dott. UFILUGELLI Francesco, il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale militare di Napoli, con il provvedimento indica…

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