Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25968 del 27 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:25968PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel determinare l'aumento di pena per il reato continuato, deve operare un bilanciamento ragionevole e proporzionato tra la gravità complessiva della condotta criminosa e l'esigenza di assicurare una risposta sanzionatoria adeguata, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, quali la natura, il numero e la gravità dei reati, le modalità esecutive, il grado di colpevolezza e le finalità perseguite dall'agente. Il provvedimento di aumento della pena, fondato su un ragionamento logico e giuridicamente corretto, non è censurabile in sede di legittimità, in quanto espressione di un potere discrezionale del giudice dell'esecuzione, volto a garantire l'equa e proporzionata applicazione della pena nel rispetto dei principi di legalità, uguaglianza e ragionevolezza. La determinazione della pena per il reato continuato rappresenta, pertanto, il risultato di una valutazione complessiva e ponderata di tutti i fattori rilevanti, finalizzata a realizzare una giustizia penale efficace, equa e rispettosa della dignità della persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. NI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 11/12/2007 CORTE APPELLO di GENOVA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CANZIO GIOVANNI;

lette le conclusioni del P.G. (inammissibilita').

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

che con ordinanza dell'11/12/2007 la Corte d'appello di Genova, in accoglimento della richiesta del P.G., determinava in ulteriori giorni 20 di reclusione ed euro 413,00 di multa …

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