Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, desumibili da intercettazioni telefoniche, arresti, sequestri e parziali ammissioni dell'indagato, nonché l'adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, valutata in relazione alla frequenza dell'attività criminosa e ai precedenti penali dell'indagato, giustificano l'applicazione di tale misura, in luogo di misure meno afflittive, per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e allo smercio di banconote contraffatte. La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicata, in luogo di misure meno afflittive, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza, desumibili da una pluralità di elementi probatori, tra cui intercettazioni telefoniche, arresti, sequestri e parziali ammissioni dell'indagato, che dimostrino il suo ruolo di promotore di un'associazione per delinquere finalizzata alla produzione e allo smercio di banconote contraffatte, nonché l'adeguatezza di tale misura in relazione alla frequenza dell'attività criminosa e ai precedenti penali dell'indagato.