Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41837 del 26 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41837PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che accede abusivamente a un sistema informatico, pur essendo autorizzato all'accesso, commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico di cui all'art. 615-ter c.p. quando l'accesso avviene per finalità estranee e in violazione dei limiti e delle prescrizioni imposte per l'utilizzo del sistema, configurandosi uno sviamento di potere. Ciò anche quando l'accesso sia motivato da un interesse privato o personale, come l'esigenza di acquisire informazioni su un procedimento penale a carico di un soggetto con il quale il pubblico ufficiale intrattiene rapporti di amicizia e scambio di favori, essendo irrilevante la finalità perseguita purché estranea ai compiti istituzionali. La condotta è punibile a prescindere dall'effettiva acquisizione di dati o informazioni riservate, essendo sufficiente l'accesso abusivo al sistema. La valutazione circa la sussistenza dello sviamento di potere e l'estraneità delle finalità perseguite rispetto ai compiti istituzionali rientra nell'ambito del giudizio di merito, incensurabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica e immune da vizi logici. Parimenti, il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato anche sulla base di un solo elemento ostativo, senza necessità di esaminare tutti gli altri fattori indicati dalla norma.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti, nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
dal Procuratore generale presso la Corte di appello di Torino e da (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Torino del 13/12/2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Barbara Calaselice;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. M. Di Nardo, che ha concluso chiedendo l'…

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