Consiglio di Stato sentenza n. 2677 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:2677SENT

Massima

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L'ente proprietario o concessionario di una strada pubblica, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, ha il dovere di provvedere alla manutenzione, gestione e pulizia della strada, delle sue pertinenze e arredi, nonché delle attrezzature, impianti e servizi. Tale obbligo, previsto dall'art. 14 del Codice della Strada, è una norma speciale di settore che non può essere derogata dalle disposizioni generali sulla gestione dei rifiuti, neppure dalle norme straordinarie emanate per fronteggiare l'emergenza rifiuti in una determinata regione. Pertanto, l'ordine di rimozione dei rifiuti abbandonati su una strada pubblica non può essere legittimamente impartito al Comune nel cui territorio si trova la strada, ma deve essere rivolto all'ente proprietario o concessionario della stessa, il quale è l'unico soggetto che può razionalmente ed efficacemente programmare e attuare tale attività in sicurezza, senza interferire con il normale flusso della circolazione stradale. Né il Comune può essere considerato responsabile per non aver vigilato sull'abbandono dei rifiuti su un bene di proprietà di un soggetto terzo, poiché non gli compete un dovere di vigilanza su aree non di sua pertinenza. La normativa speciale in materia di strade e circolazione stradale prevale sulla disciplina generale in tema di gestione dei rifiuti, non essendo stata espressamente derogata dalle successive disposizioni legislative, neppure da quelle emanate per fronteggiare l'emergenza rifiuti in una determinata regione.

Sentenza completa

N. 00218/2010
REG.RIC.

N. 02677/2011REG.PROV.COLL.

N. 00218/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 218 del 2010, proposto dalla:
Presidenza del Consiglio dei Ministri, in persona del Presidente pro tempore, e dall’Anas S.p.a., in persona del legale rappresentante in carica, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato e domiciliati, per legge, in Roma, via dei Portoghesi, n. 12, presso gli uffici di detta Avvocatura;

contro

Il Comune di Salerno, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Antonio Brancaccio ed elettivamente domiciliato presso lo studio del predetto difensore, in Roma, via Taranto, n. 18;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. La…

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