Il reato di pornografia minorile di cui all'art. 600-ter c.p., comma 1, è configurabile anche quando il materiale pornografico è stato realizzato con il consenso del minore, purché questi non abbia ancora raggiunto l'età per manifestare validamente tale consenso. Ai fini della valutazione della minore gravità del fatto di cui all'art. 609-quater c.p., il giudice di merito deve considerare il grado di compressione del bene giuridico tutelato, il livello di coartazione esercitato, le condizioni psicofisiche della vittima in relazione all'età, nonché il danno anche psichico arrecato, senza che assuma rilievo determinante l'assenza di danni permanenti. La sospensione del procedimento per la messa alla prova dell'imputato minorenne è subordinata a un giudizio prognostico, insindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato, circa la possibilità di rieducazione e di inserimento del soggetto nella vita sociale, tenuto conto anche di eventuali condotte successive al fatto che dimostrino un effettivo cambiamento in positivo della personalità.