Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18707 del 19 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:18707PEN

Massima

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La coltivazione di una piantagione di canapa indiana e la detenzione di sostanza stupefacente dello stesso tipo, rinvenuta in un casolare adibito ad essiccatoio nelle immediate vicinanze del luogo di coltivazione, integrano il reato di cui agli articoli 73 e 80 del D.P.R. n. 309/1990, qualora risulti provata la disponibilità del terreno e del casolare da parte dell'imputato, anche sulla base di elementi indiziari quali il rinvenimento di uno scontrino relativo all'acquisto di forbici corrispondenti a quelle trovate all'interno del casolare. L'imputato non può sottrarsi alla responsabilità penale addducendo mere prospettazioni alternative non sorrette da elementi probatori, in quanto il giudice di merito ha il compito di valutare la complessiva attendibilità e coerenza del quadro probatorio, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo che quest'ultima risulti manifestamente illogica o contraddittoria su aspetti essenziali. Inoltre, la configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 80 del D.P.R. n. 309/1990 non è esclusa dalla mera contestazione della attendibilità del risultato dell'esame di laboratorio sulla sostanza stupefacente, in assenza di elementi concreti che ne inficino l'affidabilità. Infine, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche è adeguatamente motivato in relazione alla gravità del fatto e alla personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

Dott. SILVESTRI P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Reggio Calabria il 21/02/2019;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dr. ((omissis));
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore dell'imputato, che ha concluso chiedendo l'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di…

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