Il rilascio di un permesso di costruire in variante che costituisce un rinnovo dell'originario titolo edilizio comporta la proroga automatica dei termini di inizio e fine lavori, in applicazione dell'art. 103, comma 2, del D.L. n. 18/2020 (convertito in L. n. 27/2020), che ha disposto la sospensione di tutti i termini relativi ai titoli abilitativi edilizi fino a 90 giorni dopo la cessazione dello stato di emergenza epidemiologica, ancora in corso. Pertanto, il provvedimento di decadenza del permesso di costruire originario, fondato sul mancato rispetto dei termini di inizio e fine lavori, è illegittimo ove non tenga conto del rinnovo del titolo edilizio concesso con il permesso in variante, il quale comporta la proroga automatica dei suddetti termini. Inoltre, la mancata comunicazione all'ASL e all'Ispettorato del lavoro, ove non dovuta per il numero di lavoratori impiegati, non può determinare la decadenza del permesso di costruire, ma al più la sospensione della sua efficacia. Infine, l'accertamento dell'inizio dei lavori non può basarsi esclusivamente su immagini tratte da "google earth", in quanto tali rilievi non hanno carattere certificato e non possono costituire prova certa idonea a smentire la data di inizio lavori regolarmente comunicata dal titolare del permesso di costruire.