Il vincolo preordinato all'espropriazione e la dichiarazione di pubblica utilità sulle aree di proprietà privata possono essere legittimamente apposti solo a seguito di un procedimento amministrativo che rispetti il diritto di partecipazione e di contraddittorio dei proprietari interessati, con adeguata valutazione delle loro osservazioni. L'amministrazione comunale è tenuta a motivare in modo chiaro e puntuale le ragioni che giustificano l'apposizione di tali vincoli, dimostrando la sussistenza dei presupposti di legge, in particolare l'effettiva destinazione delle aree a finalità di pubblico interesse, come l'accesso al demanio marittimo e la realizzazione di infrastrutture di pubblica utilità. Ove l'amministrazione non proceda in tal senso, omettendo di esaminare le osservazioni dei proprietari o adottando determinazioni prive di adeguata motivazione, il provvedimento che dispone i vincoli espropriati risulta illegittimo per violazione del diritto di partecipazione, carenza di istruttoria e di motivazione. Inoltre, l'apposizione del vincolo preordinato all'espropriazione è consentita solo sulle aree effettivamente necessarie per la realizzazione delle opere di pubblica utilità, non potendo ricomprendere aree che non presentano i requisiti previsti dalla normativa di settore, come la presenza di arenili o la concreta destinazione a uso pubblico da oltre vent'anni. In tali ipotesi, il vincolo risulta illegittimo per difetto dei presupposti di legge.