Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 1768 del 2016

ECLI:IT:TARTOS:2016:1768SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare i ricorsi proposti avverso il diniego di nomina di un commissario ad acta per l'approvazione di un piano attuativo e avverso la variante al regolamento urbanistico comunale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La delibera di adozione di un piano attuativo non può essere considerata confermativa della corrispondente previsione contenuta nel regolamento urbanistico, con la conseguenza che non è possibile procedere all'approvazione definitiva del piano stesso dopo il decorso del quinquennio di efficacia del regolamento urbanistico. La verifica di conformità del piano attuativo al quadro normativo sovraordinato rientra nell'attività istruttoria necessaria per l'adozione della delibera consiliare, senza implicare una proroga dell'efficacia del regolamento urbanistico. 2. La competenza a provvedere sulla richiesta di nomina di un commissario ad acta per l'approvazione di un piano attuativo spetta al dirigente responsabile dell'ufficio competente, in applicazione del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e attività di gestione amministrativa. 3. La mancata comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990 non determina l'annullabilità del provvedimento di diniego di nomina del commissario ad acta, in quanto il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso a causa dell'intervenuta decadenza del regolamento urbanistico. 4. Le modifiche apportate in sede di approvazione della variante al regolamento urbanistico, anche se incidenti in modo significativo sulle previsioni relative a singole aree o gruppi di aree, non comportano la necessità di una nuova adozione e ripubblicazione della variante stessa, qualora esse non stravolgano l'impianto originario dello strumento urbanistico adottato. 5. La verifica, in sede di esame delle singole pratiche edilizie, della capacità edificatoria residua nelle diverse UTOE, prevista dalle norme tecniche di attuazione della variante al regolamento urbanistico, non costituisce un'attività istruttoria rimessa all'arbitrio dell'amministrazione, essendo supportata da una puntuale ricognizione delle potenzialità edificatorie contenuta nella relazione illustrativa. 6. L'omesso espletamento della valutazione ambientale strategica e l'assenza di nuovi studi geologici e idrologici non determinano l'illegittimità della variante al regolamento urbanistico, in quanto essa prevede una riduzione della capacità edificatoria e, pertanto, un minore impatto sul territorio. 7. Il ritardo dell'amministrazione comunale nell'approvazione del piano attuativo, che ne ha determinato la decadenza, non comporta necessariamente il diritto al risarcimento del danno in capo ai privati proponenti, in assenza dell'accertamento della spettanza del bene della vita cui aspiravano i ricorrenti. Inoltre, il danno da ritardo non può essere presunto, ma deve essere dimostrato in concreto.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/12/2016

N. 01768/2016 REG.PROV.COLL.

N. 01943/2010 REG.RIC.

N. 01194/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1943 del 2010, proposto da:
Isolina Brinati, ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)) C.F. CPTGNN54L25E715O, con domicilio eletto presso l’avvocato ((omissis)) in Firenze, via Ricasoli n. 32;

contro

Regione Toscana, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)) C.F. VNCGPP59B28F735D, con domicilio eletto presso l’Ufficio Legale della Regione Toscana in Firenze, piazza dell'Unità Italiana, n. 1;
Comune di Lucca, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) C.F. CMPLCU67H18A182Y, ((omissis)) C.F. DFLCML66…

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