Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16346 del 3 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:16346PEN

Massima

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La sentenza della Corte di Cassazione stabilisce che la decisione del giudice di merito di applicare la pena su richiesta delle parti, escludendo la sussistenza di cause di proscioglimento di cui all'art. 129 c.p.p., può essere oggetto di controllo di legittimità sotto il profilo del vizio di motivazione solo qualora dal testo della sentenza impugnata appaia evidente la sussistenza di tali cause di non punibilità. Pertanto, il ricorso è dichiarato inammissibile in quanto privo della specificità prescritta dalla legge e manifestamente infondato, non essendo emersi dalla sentenza elementi che importino decisioni ex art. 129 c.p.p. La Corte, in applicazione dell'art. 616 c.p.p., condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della cassa delle ammende, considerati i profili di colpa emergenti dal ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 363/2011 del Tribunale di Voghera in data 31 agosto 2011;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

CONSIDERATO IN FATTO

(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza, in data 31 agosto 2011, del Tribunale di Voghera', con la quale, gli e'…

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