Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42169 del 17 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:42169PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si configura non solo in presenza di una formale affiliazione, ma anche quando il soggetto svolga un ruolo dinamico e funzionale al perseguimento degli scopi criminosi del sodalizio, rimanendo stabilmente a disposizione dell'organizzazione e contribuendo concretamente alle sue attività, come attraverso il finanziamento e il sostegno economico del gruppo. L'integrazione del reato di estorsione non richiede necessariamente l'esplicita formulazione di minacce, essendo sufficiente che la condotta del reo, anche se priva di esternazioni intimidatorie, sia idonea a prospettare alla vittima pericoli inevitabili, sfruttando la notoria forza intimidatrice raggiunta dall'associazione mafiosa per conto della quale agisce. In tal caso, la consapevolezza della vittima circa la caratura criminale degli interlocutori e la funzione assolta dalle attività estorsive rende superfluo l'avvertimento mafioso, sia pure implicito, ovvero il ricorso a specifici comportamenti di violenza o minaccia. Ai fini della configurabilità della circostanza aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p., è sufficiente che gli agenti abbiano prospettato alla vittima, anche solo implicitamente, la propria appartenenza al clan egemone in zona e le conseguenze a cui potrebbe andare incontro chi osasse sfidare la ramificata organizzazione mafiosa, in quanto tale modalità di condotta si sostanzia nell'avvalersi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento che ne deriva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/12/2022 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BARBARA CALASELICE;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, Dr. SIMONE PERELLI, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata, il Tribunale di Palermo con funzione di riesame, ha rigettato la richiesta, proposta nell'interesse di (OMISSIS) avverso l'ordinanza di cus…

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