Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il rispetto del principio del contraddittorio e del diritto di difesa costituisce un cardine essenziale del giusto processo, il quale impone che ciascuna parte possa prendere posizione e dedurre argomenti in relazione a tutti gli elementi di fatto e di diritto rilevanti ai fini della decisione, ivi comprese le valutazioni tecniche e le stime operate dal consulente d'ufficio. Pertanto, il giudice non può accogliere valutazioni unilaterali di una parte senza aver previamente sottoposto tali elementi al contraddittorio delle altre parti, le quali devono avere la possibilità di contestarli e di produrre proprie deduzioni e prove contrarie. La violazione di tale principio costituisce un vizio di legittimità della decisione, censurabile in sede di legittimità, a meno che non risulti che la parte abbia comunque avuto la possibilità di interloquire e contraddire nel corso del giudizio sugli elementi posti a fondamento della decisione. Inoltre, l'omesso esame di un fatto storico decisivo per la causa, oggetto di discussione tra le parti, integra un vizio di motivazione denunciabile in cassazione solo ove il fatto risulti dal testo della sentenza e sia stato specificamente dedotto dalla parte nel corso del giudizio, indicandone il "come" e il "quando" sia stato sottoposto al contraddittorio.