Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22824 del 30 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22824PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso può essere mantenuta anche dopo un significativo periodo di esecuzione della pena, qualora permangano concreti e attuali elementi che giustificano il pericolo di recidiva e la persistenza delle esigenze cautelari, in assenza di elementi che dimostrino la cessazione del vincolo associativo o il ravvedimento del soggetto. Il mero decorso del tempo non è di per sé sufficiente a far venir meno la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari per tale fattispecie delittuosa, caratterizzata da particolare pericolosità sociale, dovendo il giudice valutare concretamente la situazione del singolo imputato sulla base di elementi oggettivi e specifici, senza che assumano rilievo considerazioni di mera proporzione tra la custodia cautelare sofferta e la pena irrogata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli l'8/2/2016;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con …

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