Il provvedimento di diniego di concessione edilizia è illegittimo per difetto di motivazione qualora l'amministrazione si limiti a un mero richiamo normativo senza specificare in concreto in che cosa consista il preteso contrasto del progetto edilizio con la disciplina urbanistica applicabile, in particolare con l'art. 17 della legge n. 1150/1942 sulla decadenza dei piani particolareggiati. L'amministrazione è tenuta a esplicitare in modo chiaro e puntuale le ragioni per le quali ritiene il progetto in contrasto con la normativa, senza potersi limitare a un generico riferimento alla disposizione di legge. Inoltre, il provvedimento è illegittimo anche per difetto di motivazione qualora non venga adeguatamente chiarito in che cosa consista il preteso contrasto tra le perizie giurate presentate dal progettista direttore dei lavori, in quanto tale elemento non può costituire di per sé un valido motivo di diniego senza una puntuale spiegazione. L'amministrazione, nel valutare la qualità del progetto, deve limitarsi a considerazioni di carattere tecnico-urbanistico, senza poter fare riferimento a valutazioni meramente estetiche, che non costituiscono un legittimo motivo di diniego in assenza di specifiche previsioni normative.