Il giudice amministrativo, nell'esecuzione di una sentenza passata in giudicato che ha annullato parzialmente un piano regolatore generale, deve fornire indicazioni chiare e precise circa le modalità di ottemperanza, tenendo conto dei seguenti principi: 1. In assenza di una nuova pianificazione urbanistica legittimamente adottata, le aree oggetto dell'annullamento rimangono assoggettate alla precedente destinazione urbanistica, in applicazione del principio di ultrattività dei piani regolatori generali previsto dall'art. 11 della legge urbanistica. 2. La successiva attività di revisione parziale del piano regolatore generale è sottoposta a due ordini di limiti: da un lato, i limiti tecnici generali che connotano ogni scelta di pianificazione del territorio; dall'altro, i limiti specifici derivanti dal giudicato, per cui l'eventuale modifica o svilimento della precedente destinazione urbanistica dovrà essere sorretta da adeguata e convincente motivazione che tenga conto dell'aspettativa legittimamente creatasi in capo ai proprietari. 3. La competenza per la revisione parziale del piano regolatore generale è ripartita cronologicamente tra il Consiglio comunale e l'Assessorato Regionale, salvo l'intervento sostitutivo di un Commissario nei casi previsti dalla legge. 4. Nell'esecuzione del giudicato, le amministrazioni devono attenersi alle indicazioni fornite dal giudice amministrativo, il quale può anche compensare le spese processuali inerenti la fase di ottemperanza.