Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51112 del 9 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51112PEN

Massima

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Il reato di violenza privata tentata si configura quando l'agente, mediante minaccia di un male ingiusto, tenta di costringere la vittima a compiere un atto che questa non avrebbe voluto compiere, anche se l'effetto intimidatorio non si realizza concretamente. La minaccia di percosse, finalizzata a ottenere il ritiro di una denuncia penale, integra gli estremi del reato di violenza privata tentata, a prescindere dall'effettiva realizzazione dell'intimidazione e dal concreto raggiungimento dello scopo perseguito dall'agente. La valutazione circa l'idoneità della minaccia a coartare la libertà di determinazione della vittima è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, il cui accertamento in proposito è incensurabile in sede di legittimità, se congruamente motivato, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. Inoltre, la qualificazione giuridica del fatto come violenza privata tentata, anziché come minaccia, è corretta quando dalla formulazione della minaccia emerge chiaramente il nesso tra il comportamento indebitamente preteso e la prospettazione di un male ingiusto, anche se la vittima non ha subito concretamente l'intimidazione. Infine, la circostanza che la persona offesa abbia reagito in modo deciso e freddo alla minaccia non esclude la configurabilità del reato, in quanto la reazione difensiva non assume rilevanza ai fini della sussistenza dell'elemento oggettivo del reato di violenza privata tentata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/09/2016 della CORTE APPELLO di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. UMBERTO LUIGI SCOTTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. DI LEO GIOVANNI, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio limitatamente alla mancata declaratoria per prescrizione con la rideterminazione della pena;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) …

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