L'ordinanza di demolizione di opere abusive realizzate in area soggetta a vincoli paesaggistici e archeologici, di proprietà pubblica, senza il previo ottenimento dei necessari titoli autorizzativi, è un atto vincolato per l'Amministrazione, non suscettibile di annullamento per violazione di norme procedimentali, in quanto l'assenza di comunicazione di avvio del procedimento non determina l'invalidità dell'atto finale qualora, come nel caso di specie, il privato sia comunque stato posto in condizione di partecipare al procedimento e difendere le proprie ragioni. L'occupazione abusiva di suolo pubblico, anche se finalizzata all'esercizio di attività commerciali, necessita del previo ottenimento di un titolo concessorio, non potendo trovare applicazione la disciplina emergenziale di cui all'art. 181, comma 3, del D.L. n. 34/2020 in assenza di una specifica istanza e relativo progetto presentati dal privato. Il principio di proporzionalità non impedisce l'adozione dell'ordinanza di demolizione, trattandosi di un atto vincolato a fronte di opere realizzate in assenza dei necessari titoli autorizzativi in area sottoposta a vincoli di tutela paesaggistica e archeologica.