Cassazione penale Sez. III sentenza n. 3945 del 29 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3945PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'accertare la capacità di intendere e di volere dell'imputato in relazione a ciascun reato contestato, non è vincolato da precedenti valutazioni peritali relative a diversi procedimenti, in quanto l'incapacità può colpire selettivamente determinati settori dell'attività umana. L'accertamento della sussistenza del vizio di mente costituisce una questione di fatto la cui valutazione spetta al giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato e immune da vizi logici. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente escludere il vizio di mente sulla base di una perizia disposta nel processo in esame, senza necessità di disporre una perizia collegiale per superare un eventuale contrasto di giudicati su tale profilo, atteso che l'accertamento deve essere effettuato in relazione a ciascun reato. Inoltre, il giudice di merito può ritenere credibile e attendibile la testimonianza della persona offesa, anche in presenza di alcune domande suggestive formulate nel corso del primo esame, ove tale valutazione risulti adeguatamente motivata sulla base di altri elementi probatori, quali le confidenze rese dalla stessa persona offesa a terzi testimoni e gli indici rivelatori di abuso. Infine, il giudice di merito è tenuto a motivare in modo adeguato sia in ordine all'accertamento della capacità di intendere e di volere in relazione al reato di evasione, sia in ordine al diniego delle circostanze attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. SENSINI Silvia - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di Bu. Sa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Caltanisetta del 31 marzo del 2009;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PETTI Ciro;

sentito il Procuratore Generale nella persona del Dott. BAGLIONE Tindari, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso;

sentito il difensore avv. Ielo Antonio, il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso;

letti il ricorso e la sentenza denunciata osserva quanto segue.

IN …

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