Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il decreto di occupazione temporanea di urgenza di immobili per la realizzazione di lavori di sistemazione idrogeologica, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Il ricorso avverso l'atto dichiarativo di pubblica utilità dell'opera è inammissibile per tardività, in quanto proposto oltre il termine decadenziale previsto dall'art. 29 c.p.a. a decorrere dalla comunicazione dell'avvenuta dichiarazione di pubblica utilità. Il successivo decreto di occupazione non comporta una rimessione in termini per l'impugnazione dell'atto presupposto. 2. Il decreto di occupazione è stato legittimamente adottato entro il termine quinquennale previsto dall'art. 13, comma 4, d.P.R. n. 327/2001, decorrente dalla delibera che ha dichiarato la pubblica utilità dell'opera e non dalla precedente approvazione del progetto definitivo. 3. Le censure relative alla mancata determinazione dell'indennità provvisoria di esproprio esulano dalla giurisdizione del giudice amministrativo, essendo di competenza del giudice ordinario ai sensi dell'art. 53, comma 2, d.P.R. n. 327/2001. 4. L'accertata legittimità degli atti impugnati comporta il rigetto della domanda risarcitoria proposta dai ricorrenti.