L'attività di trattenimenti danzanti o spettacoli svolta da un circolo privato, l'accesso al quale sia soggetto ad adempimenti meramente formali, deve ritenersi svolta in locale "aperto al pubblico" ovvero in un pubblico esercizio e, pertanto, è soggetta all'autorizzazione ex art. 68 del T.U.L.P.S. (R.D. 773/1931), indipendentemente dalla qualificazione giuridica formale del circolo. Ciò in quanto, ove l'accesso al locale non sia riservato ai soli soci in modo effettivo e sostanziale, ma sia consentito al pubblico dietro il mero adempimento di formalità, l'attività svolta assume carattere imprenditoriale e non privato, con conseguente necessità di ottenere la prescritta autorizzazione amministrativa. Il carattere "aperto al pubblico" del locale e l'esercizio di un'attività di trattenimenti danzanti o spettacoli in assenza di autorizzazione emergono in modo univoco e concorde da tutti gli elementi istruttori acquisiti, quali le dichiarazioni degli agenti accertatori, le ammissioni delle "collaboratrici" e "intrattenitrici" del locale, nonché l'assenza di effettive formalità per l'acquisizione della qualifica di socio e la mancata apposizione di indicazioni atte a segnalare il carattere "riservato ai soci" dell'attività. In tali casi, l'amministrazione comunale è legittimata ad adottare i provvedimenti sanzionatori previsti dall'art. 666 c.p., consistenti nell'irrogazione di sanzione pecuniaria e nell'ordine di immediata cessazione dell'attività non autorizzata.