Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13090 del 26 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:13090PEN

Massima

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Il vincolo associativo per il reato di partecipazione ad associazione dedita al narcotraffico può essere provato anche attraverso l'accertamento di "facta concludentia", quali i contatti continui tra gli spacciatori, la comunanza dei beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative utilizzate mediante divisione dei compiti tra gli associati, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive, senza che sia necessaria una struttura gerarchica o una predefinita ripartizione di ruoli. La diversità degli scopi personali e degli interessi economici perseguiti dai singoli partecipi non esclude la configurabilità del vincolo associativo, purché si accerti che le condotte siano poste in essere con la consapevolezza dell'esistenza di risorse dell'organizzazione su cui contare, e con la coscienza e volontà di far parte del sodalizio e di contribuire, con la propria azione, al suo mantenimento. La presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., è prevalente, in quanto speciale, rispetto alla norma generale stabilita dall'art. 274 c.p.p., sicché se il titolo cautelare riguarda i reati previsti dall'art. 275, comma 3, fra cui è ricompreso il delitto di associazione dedita al narcotraffico, detta presunzione fa ritenere sussistente, salvo prova contraria, i caratteri di attualità e concretezza del pericolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. GALTERIO Donatell - rel. Consigliere

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS);
avverso la ordinanza in data 6.10.2018 del Tribunale di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 6.10.2018 il Tribunale di Ancona, adito in funzione di giudice del riesame, ha confermato la misura cau…

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