La demolizione e ricostruzione di un edificio, con la realizzazione di un organismo edilizio totalmente nuovo e diverso rispetto a quello preesistente, costituisce un intervento di ristrutturazione edilizia, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. d, del d.p.r. n. 380/2001, che necessita del previo rilascio del permesso di costruire e del nulla osta dell'ente preposto alla tutela paesaggistica e ambientale, non potendo essere ricondotto alla categoria della manutenzione straordinaria, neppure in virtù delle disposizioni di semplificazione edilizia introdotte dalla legislazione regionale. L'amministrazione comunale è pertanto tenuta a disporre la demolizione delle opere abusive, in applicazione degli artt. 32 e 33 del d.p.r. n. 380/2001, senza necessità di una specifica motivazione in ordine alla prevalenza dell'interesse pubblico alla rimozione delle stesse rispetto all'interesse del privato alla loro conservazione, trattandosi di un provvedimento vincolato e doveroso. Analogamente, l'ente preposto alla tutela paesaggistica e ambientale deve ordinare la riduzione in pristino delle opere realizzate in assenza del prescritto nulla osta, ai sensi dell'art. 29, comma 1, della l. n. 394/1991, senza necessità di una ponderazione discrezionale del conflitto di interessi, in quanto l'interesse pubblico alla riparazione degli illeciti edilizi, paesaggistici e naturalistico-ambientali permane in re ipsa.