Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20988 del 23 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20988PEN

Massima

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Il reato di falsità materiale commessa dal privato può avere ad oggetto anche una fotocopia, qualora questa sia presentata con l'apparenza di un documento originale, atta a trarre in inganno i terzi di buona fede. Tuttavia, se la fotocopia è riconoscibilmente tale, la falsità non è rilevante. Nel valutare la rilevanza penale della falsità, il giudice deve considerare non le astratte capacità di riconoscimento dell'ufficiale che ha esaminato il documento, ma l'obiettiva e concreta riconoscibilità ictu oculi dell'alterazione grafica, essendo evidente che un falso grossolano non cessa di essere tale per il solo fatto di essere stato "scoperto" da persona particolarmente esperta, se questa non ha dovuto far ricorso alle sue particolari competenze e/o conoscenze specifiche per rilevare l'immutatio veri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SACLERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GR. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 29/06/2007 CORTE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FUMO MAURIZIO;

udito il P.G. in persona del sost. proc. gen. Dott. VIGLIETTA G., che ha chiesto annullamento senza rinvio perche' il fatto non sussiste. Quanto Segue:

OSSERVA

La Corte di appello di Lecce, con …

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