Il Comune può legittimamente annullare in autotutela una concessione edilizia precedentemente rilasciata, qualora accerti che l'intervento edilizio realizzato risulti eccedente rispetto agli indici urbanistici previsti, in quanto la falsa rappresentazione della realtà da parte del privato richiedente il titolo edilizio costituisce circostanza oggettiva che legittima il Comune a ripristinare la legalità, prevalendo l'interesse pubblico sull'interesse del privato direttamente inciso dall'azione amministrativa. In tali casi, il Comune può irrogare le relative sanzioni pecuniarie ai sensi dell'art. 38 del D.P.R. n. 380/2001, senza che trovino applicazione le disposizioni generali in materia sanzionatoria di cui alla legge n. 689/1981. La valutazione della sanzione pecuniaria effettuata dall'Agenzia del Territorio, in quanto espressione di discrezionalità tecnica, è sindacabile dal giudice amministrativo solo nei casi di manifesta irragionevolezza, travisamento dei fatti o carenza di motivazione, circostanze che non ricorrono nella fattispecie, atteso che l'Agenzia ha applicato un metodo valutativo ragionevole e corretto, tenendo conto del valore attuale di mercato dei beni immobili oggetto di sanzione.